Vita sociale

I Mastri


 (...) i "mastri", operai specializzati, che esercitavano l'artigianato anche ad alto livello artistico. Erano tenuti in grande considerazione, tanto che spesso nobili e professionisti stringevano con loro parentela per via di matrimoni e facevano da padrini a figli di "mastri" e viceversa.
  Verso la fine del 1500 se ne contavano in Novi circa una quarantina su una popolazione di poco piú di 400 anime. Primo tra questi l'organaro "mastro Orazio Scialoja" che fomiva di organi non solo le chiese di Novi, ma anche quelle dei paesi limitrofí. (...)
  II Borgo poteva essere considerato come un piccolo centro industriale. Lá si trovava la "ferraria" dove in apposite fornaci in muratura si estraeva dalle "terre rosse" il ferro, la materia prima per i maniscalchi e fabbri che ne ricavavano attrezzi agricoli.
L'acqua sempre abbondante del vicino ruscello costituiva la forza motrice per la "battendera" (la gualchiera per la follatura delle stoffe), per il molino e per il frantoio.
  Dai registri dei morti dell'archivio parrocchiale risulta che c'era anche chi esercitava il mestiere del fornaio.

Testo tratto dal libro:
V. Cerino, B. Viciconte "San Giorgio Chiesa e Monastero in Terra di Novi"
Pro-Loco di Novi Velia marzo 2003 - Pagg.78-79 

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